Lo S.P. è un'anima affine che ti capisce e ti completa

martedì 13 luglio 2010

Ma i "-" non spariscono

Subito dopo aver mangiato prese la macchina, fece il brave tratto di strada che divideva le loro due case e si mise ad aspettarla lungo la via principale del suo quartiere. Pochi minuti dopo che si era fermato senti il rumore elettrico della serratura che scattava ed un'istante dopo lei apparve sulla soglia.
Occhi verdi, carnagione chiara e lunghi capelli castani. Quel giorno indossava un paio di bermuda e una canottiera che lasciavano intravedere il costume indossato per andare al mare. La guardò ammirato sfilargli davanti alla macchina, aprire la portiera e sedersi. Lui rimase in attesa, sapeva che prima avrebbe sistemato le sue cose e poi si sarebbe girata verso di lui. E così fece. Mentre gli diceva "ciao, come stai?" passo in rassegna il suo viso, facendogli capire che quella era più di una semplice domanda retorica; lei si preoccupava davvero di lui, nonostante si fossero visti anche due ore prima. E lui, come sempre, reagi lusingato e compiaciuto al suo interesse e mentre sorridente la baciava disse "bene, ora sono con te!".

Dorian si svegliò,anche se la sveglia ancora dovava suonara. Gli capitava così quando la sognava.
Il suo inconscio, fregandosene della ragione, la voleva, la sognava e gli faceva rivivere parti della loro storia. Ma la ragione, che in qualche modo rimaneva vigile anche durante il sonno (in un modo misterioso, quasi magico ma innegabile)
interrompeva sempre l'opera della parte più nascosta di lui e lo svegliava.
Si ritrovò sdraiato e solo ed uno sbuffo di insofferenza gli sfuggi dalle labbra.
Pensò "fanculo a lei, fanculo a me." Pensò anche alla ragazza con cui usciva adesso ma non risolse il suo problema; lei gli mancava. Imprecando ancora più intensamente si alzo e si gettò sotto l'acqua gelata della doccia.

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