Lo S.P. è un'anima affine che ti capisce e ti completa

venerdì 11 giugno 2010

Qualche "+"

Eccole le piccole cose della vita, si disse guardandosi intorno. Eccole: la calma di una spiaggia assolata in um fine pomerigio di giugno, la compagnia silenziosaa di un buon amico, il profumo della pella al sole, il gorgogliare delle onde.
Questi, si desse, sono i fondamenti della felicità.
Come, è facile pensare così quando si è sdraiati al sole, dubitò? No, è giusto pensare così anche in un fine pomerigio di novembre, scuro e piovoso. E ancora; è facile pensare questo quando non ci sonno problemi che ti assillano. Si, è più facile pensare così sdraiato al sole, ma questo ricordo, quete impressioni, ti guideranno anche quando ti troverai in mezzo alla bufera e ti aiutera a rimanere calmo e prendere le decisioni giuste.

martedì 8 giugno 2010

i motivi del "+"

Si, Dorian stava convincendosi che aveva avuto ragione; il mondo può offrire occasioni a migliaglia se solo si è pronti ad accettarle.
E lui si era convinto a farlo, nonostante quel senso indefinito, vago e un po' inquietante che non lo faceva rilassare. Già, perché per una strana alchimia lui si sentiva la verità e la giustizia della sua convinzione, ma non poteva dirsi totalmente felice o pienamente soddisfatto.
Come sempre, in questi casi, si disse che appena ne avesse avuto il tempo ci avrebbe riflettuto sopra; lui amava capire i motivi delle sue passioni e odiava sentirsi trasportare da emozioni\passioni non completamente chiare. E come sempre si diede una risposta (ah, che bello sarebbe se la psicologia fosse una scienza esatta, matematica: equazioni, variabili, incognite...e alla fine risultati certi inequivocabili, con la possibilita di essere dimostrati e confermati) che a lui sembrava essere la più ragionevole.
Più o meno le considerazioni che face erano state queste: dato che stava facendo una scelta era inevitabile prendere qualcosa e lasciare qualcos'altro. Lui stava "riprendendosi la sua vita", stava concedendosi la possibilità di avere nuove esperienze, di vedere nuovi spazi, di conoscere nuove persone. Per fare questo lui sentiva che doveva lasciare andare Chantal. Doveva definitivamente liberare la sua mente dal suo ricordo, come si suol dire, doveva, e lo stava facendo, metterci una pietra sopra. E prorpio da ciò nasceva quel senzo vago di inquietudine, rinunciare a lei sentiva che era come rinunciare a quell'idea romantica di un amore puro e ideale. Già, si disse mentre era steso sul letto ascoltando Billie Holiday, era una scelta dolorosa e per poco la sua decisione vacillò; ma subito sorrise tra se -questo era un dono di Dio, lo aveva dotato di spirito ottimistico e di buon umore- sapeva che avrebbe incontrato un'altra Chantal e che con lei sarebbe ritornato nel regno infinito ed immortale delgi amanti.
Già, si disse convinto, non rinunciava all'Amore, rinunciava a quell'accidente perticolare dell'Amore.